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Affacciati sulla Basilica di San Pietro, Lucia Capuzzi, giornalista di Avvenire, e Tomás Insua, Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, parlano dell’importanza per i cattolici di prendersi cura della biodiversità del creato nel 2021 e negli anni a venire.

 

Sabato, Giornata Mondiale della Biodiversità, dalla terrazza della Curia Generalizia dei Frati Minori a Roma è stato trasmesso il gioioso festival culturale Laudato Si’ ” Canzoni per il Creato “.

Un messaggio di Papa Francesco ha messo in luce l’urgenza dell’argomento in questione: la necessità per tutti i cattolici di proteggere la biodiversità del creato.

Affacciata sulla Basilica di San Pietro, Lucia Capuzzi, giornalista di Avvenire, ha moderato l’evento che ha riunito artisti di tutto il mondo che, attraverso la loro musica, hanno condiviso l’importanza della cura della biodiversità.

Le belle espressioni artistiche hanno toccato gli oltre 8.000 spettatori da tutto il mondo che si sono uniti attraverso i canali social. Tra gli artisti partecipanti c’erano Luca Terrana (Italia); Steeven Kezamutima e la band Waka Waka (Kenya); AAIRA (Spagna); Migueli Marin (Spagna); Gen Verde, un gruppo che ha sede in Italia ed è composto da 19 donne provenienti da 14 paesi; Filocalia (Argentina) e Sandesh Manuel, un artista austriaco dall’India.

Tomás Insua, il direttore esecutivo del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, ha seguito l’esempio di Papa Francesco e ha chiarito quanto sarà importante l’impegno dei cattolici in vista dei due vertici fondamentali delle Nazioni Unite previsti entro la fine dell’anno: la Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità (COP 15) a ottobre e la Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima (COP 26) a novembre.

“La crisi climatica e la crisi della biodiversità devono essere risolte insieme”, ha detto. “C’è pochissima consapevolezza su questi vertici ed è essenziale che nella Chiesa, e nella società nel suo insieme, si parli di più di questo problema”.

Ha incoraggiato i cattolici a firmare la petizione “Pianeta sano, Persone sane”,che implora i leader mondiali di ascoltare “il messaggio di Papa Francesco nella Laudato Si’, di prendersi cura della Madre Terra e di attuare politiche ambientali che bilanciano il rapporto con la nostra casa comune. “

Ha anche sottolineato il ruolo fondamentale delle popolazioni indigene nella cura della nostra casa comune: “Essi, essendo il cinque per cento della popolazione mondiale, proteggono l’80 per cento della biodiversità del pianeta”.

Ricordando le parole di José Gregorio Díaz Mirabal, coordinatore del Congresso delle Organizzazioni Indigene del bacino Amazzonico (COICA) di lunedì, Tomàs ha detto, “Dobbiamo attivarci per prenderci cura di almeno il 50 per cento degli ecosistemi del pianeta perché la nostra vita dipende  da essi.”

Guarda l’intero evento qui e segui il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima sulle reti social: Facebook, Twitter, Instagram e YouTube.

 

Monsignor Bruno Marie Duffé, Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale del Vaticano, ha ricordato al pubblico quanto la biodiversità sia universale ed essenziale per il nostro essere: “L’incontro e la complementarità tra tutti gli esseri viventi del mondo”, inclusi flora, fauna, uomini e donne.

Dalla Colombia , Padre Victor Manuel Moreno, ha presentato i vincitori del Concorso di racconti Laudato Si’, svoltosi durante la Quaresima, e ha annunciato che presto sarà pubblicato un libro di racconti di Laudato Si’ con una selezione dei migliori tra quelli partecipanti al concorso.

Il festival ha dato spazio anche alla proiezione del breve documentario “Last of My Kind”, prodotto da Nicolas Brown, che incoraggia la conservazione delle specie.

La commovente anteprima ha mostrato una cappella di 5.000 anni a Edimburgo nella quale si suonano le campane per le 160 specie che si sono estinte nel mondo negli ultimi 10 anni.

Concorso fotografico #MomentoLaudatoSi 

Durante il festival sono stati anche annunciati i  vincitori del concorso fotografico #MomentoLaudatoSi (riportati qui di seguito). Durante i 18 giorni del concorso sono state inviate più di 3.000 foto da tutto il mondo.

Il concorso prevedeva tre categorie:

  • Il grido della Terra: l’impatto della crisi ecologica sul creato
    • Primo posto: Cintia Ocampo, Mexico (Instagram: @cintiaob9)
    • Secondo posto: Pramod Saha, India (Instagram: @pramod_saha
  • Il grido dei poveri: l’impatto della crisi ecologica sui più vulnerabili
  • “Poiché sappiamo che le cose possono cambiare” (LS 13), il tema della Settimana Laudato Si’: celebrare e mostrare la bellezza del creato
    • Primo posto: Maria K. Hammershoy, Dinamarca (Twitter: @mariakhammershoy)
    • Secondo posto: Suor Beata Clare, USA (Instagram: @claremsf)

I vincitori riceveranno un attestato rilasciato dal Dicastero per la Comunicazione insieme al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale del Vaticano, un’intervista e un racconto con Vatican News, e il riconoscimento sui canali social media del Vaticano e del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima.

“Dobbiamo essere in grado di condividere per sapere”, ha affermato monsignor Ruiz, incoraggiando l’uso dei mezzi digitali per far conoscere il creato. “Sii creativo, sii coraggioso, sii incoraggiato ad uscire. La creazione è un dono di Dio e l’utilizzo dei mezzi che ci vengono offerti fa parte delle dinamiche dell’incarnazione”.

Il concorso fotografico è stato sponsorizzato dal Dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Vatican News e il Movimento Cattolico Mondiale per il clima.

Congratulazioni a tutti i vincitori e grazie a tutti coloro che hanno inviato le foto del creato di Dio!