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Per discutere dell’attuale realtà dei combustibili fossili e della transizione verso lo sviluppo sostenibile, che lega la crisi climatica alla guerra, la quarta giornata della Settimana Laudato Si’  ha messo insieme un panel di esperti in un webinar.

Jeffrey Sachs, consulente senior delle Nazioni Unite, autore di numerosi bestseller e leader nello sviluppo sostenibile, ha esordito raccomandando quattro punti chiave “per salvare questo mondo e salvare noi stessi”: porre fine alla guerra in Ucraina, porre fine alla pandemia e ci invitava di ricordare le due chiavi azioni intraprese nel 2015 per lo sviluppo sostenibile, l’Accordo di Parigi e la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

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Successivamente ha partecipato Omar Elmawi, dall’Uganda, coordinatore della coalizione #StopEacop, che ci ha parlato dei danni causati dall’installazione dell’oleodotto lungo migliaia di chilometri tra Uganda e Tanzania; e in seguito Whitney Terrell, direttrice del Programma di giustizia ambientale del Minnesota Interfaith Power and Light, ha menzionato la gravità di una situazione simile nella regione del Minnesota e nel fiume Mississippi.

Svitlana Romanko, coordinatrice del progetto Support Ukraine, ha fatto un breve intervento per ricordare come la guerra sia collegata alla questione dei combustibili fossili. Poi Davide Panzeri, ha parlato della Tassonomia dell’Unione Europea che si sta progettando per capire cosa è l’energia verde e cosa non lo è, e come le persone dovrebbero informarsi per disinvestire dai combustibili fossili.

Sylvie Boukari-de Pontual, lawyer, professor and president of CCFD-Terre solidaire spoke about the importance of divestment to address the climate crisis, involving the Gospel and the Social Doctrine of the Church in these practices, and taking action to influence governments to take action.

Magdalena Noszczyk e Ashely Kitisya del Settimana Laudato Si’  hanno condiviso un momento di riflessione, chiedendo ai presenti di riflettere sulle idee principali presentate dai relatori. Hanno anche invitato il pubblico a firmare il trattato di disinvestimento. 

Il panel è stato presieduto dal Dr. Martin Kopp di GreenFaith. L’incontro è iniziato con una preghiera del Vescovo Jean-Pierre Vuillemin, Vescovo Ausiliare di Metz, e si è concluso con la benedizione del Vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino.

Firma subito la petizione “Pianeta Sano Persone Sane”

I punti salienti proposti dai relatori:

Jeffrey Sachs

Jeffrey Sachs – Senior Advisor delle Nazioni Unite, autore di bestseller, leader nello sviluppo sostenibile.

  • Sono molto preoccupato per la mancanza di leadership in quasi ogni area del mondo. Anche negli Stati Uniti, il mio paese. In questo momento non si stanno concentrando abbastanza sulla sicurezza del pianeta.
  • Papa Francesco dice nella Laudato si’ che la nostra interdipendenza ci costringe a fare un progetto sostenibile. Questa enciclica contiene le informazioni scientifiche più coerenti che il Vaticano potrebbe salvare e il suo messaggio ha contribuito direttamente all’accordo di Parigi.
  • Siamo nel periodo più caldo degli ultimi diecimila anni.
  • I governi devono essere invitati a negoziare. Porre fine alla guerra e iniziare con soluzioni per lo sviluppo sostenibile.
  • Abitiamo tutti sullo stesso pianeta, vogliamo tutti un buon futuro per i nostri figli e condividiamo tutti la stessa aria.
  • Preghiamo per la pace e invitiamo i nostri governi a porre fine alla guerra. 
  • Il disinvestimento è molto importante sia per le nostre anime che per le nostre istituzioni. 

Omar Elmawi

Omar Elmawi – Coordinatore #StopEacop

  • L’oleodotto dell’Africa Orientale sarà il più grande l’oleodotto del mondo. Attraverserà più di 200 fiumi e 400 città. Produrrà più di sette milioni di barili di petrolio all’anno generando 34 milioni di emissioni di carbonio. 
  • Come continente – L’ Africa – dobbiamo svegliarci. 
  • L’oleodotto non è un progresso per le nostre regioni perchè risucchierà tutto il nostro petrolio per essere utilizzato in altri paesi. Molte persone saranno colpite, perderanno la loro terra e non avranno accesso alle risorse di base.
  • La nostra acqua rischia di essere contaminata. 
  • Questo è un passo indietro nel nostro percorso di transizione verso l’energia sostenibile.
  • Il 40% della capacità solare rinnovabile del mondo si trova in Africa.

Svitlana Romanko

Svitlana Romanko – Coordinatore di  Stand with Ukraine  

  • Siamo in tempi molto difficili in Ucraina. Il conflitto che sta accadendo altrove è connesso.
  • Cosa possiamo fare adesso per fermare le armi di distruzione di massa generate dai combustibili fossili? Il Trattato della Non Proliferazione dei Combustibili Fossili è un’opzione a cui hanno aderito molte istituzioni cattoliche.

Davide Panzeri

Davide Panzeri – Giornalista, dell’Italian Reflection Group on Climate Change, Green Emergency Pact, Tassonomia dell’Unione Europea.

  • Come sapere cos’è l’energia verde e cosa no? Come informarci per disinvestire dai combustibili fossili? C’è un futuro per la transizione verso l’energia verde
  • L’Europa propone una tassonomia per determinare cosa è verde e cosa no. 
  • Essere green non è solo una questione nel senso ambientale, ora è anche una questione di pace.

Sylvie Boukari-de Pontual

Sylvie Boukari-de Pontual – avvocatessa, professoressa all’Università Cattolica di Parigi, presidente del CCFD-Terre solidaire

  • Da molti anni lottiamo per ridurre il sostegno ai combustibili fossili. Cerchiamo di allineare il Vangelo e la Dottrina Sociale della Chiesa alla nostra pratica.
  • La Francia è stata il primo paese a creare una legge speciale per una transizione giusta.
  • Il nostro obiettivo è porre fine all’impunità delle grandi imprese perché ci siamo resi conto che violavano i diritti umani e dovevamo negoziare tra il Parlamento Francese, il Parlamento Europeo ed il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite.
  • Dobbiamo anche esercitare pressioni contro chi governa.

Whitney Terrell

Whitney Terrell – Direttrice del Programma di Giustizia Ambientale, Minnesota Interfaith Power and Light

  • L’oleodotto del Minnesota che attraversa il fiume Mississippi è un serio problema per l’intera regione.
  • Ci sono Indigeni che hanno una legge che non viene rispettata.
  • La comunità cattolica ha partecipato in tante attività non violente  come incontri di preghiera e azioni pacifiche nel tentativo di fermare l’oleodotto.