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Linda Chase, compositrice e flautista. (Crediti: Susan Wilson)

A Boston, USA, una compositrice e flautista si è innamorata della Laudato Si’ e ne ha tratto ispirazione per le sue composizioni: “E’ stata una chiamata all’azione attraverso la musica”, racconta Linda Chase.

L’articolo pubblicato sul National Catholic Reporter descrive l’incontro tra l’artista e l’enciclica, e come ne è derivato un brano musicale: un oratorio, un genere musicale drammatico.

Linda è stata ispirata dal teologo Harvey Cox a scrivere il suo primo oratorio dal titolo “The City is Burning”. Quando glielo ha mostrato, Harvey le ha suggerito di leggere la  Laudato Si’ e l’artista è rimasta colpita: “Era così bella”, confessa.

“Creator Speaks in Languages ​​of Trees”, composta da Linda Chase. Voci: Burcu Gulec e Sam Jones.

Il brano musicale è scritto per essere eseguito da 16 cantanti accompagnati da una piccola orchestra da camera. Ispirato alla musica classica, antica, gospel e jazz del XX e XXI secolo, si compone di 18 movimenti, di cui 10 brani che possono essere eseguiti da cori o gruppi di comunità.

La pandemia ha interrotto i piani di registrazione, ma altri musicisti hanno aiutato Linda con le registrazioni a distanza di tre delle sue canzoni: “Creator Speaks in Languages of Trees”, “Prayer for Our Common Home” e “The Joy of Our Hope”.

Di conseguenza, anche altri artisti sono stati ispirati per creare altri brani musicali sui temi della Laudato Si’. Durante la Settimana  Laudato Si’  ci sarà anche uno spazio dedicato a questo: il 22 maggio, Giornata Mondiale della Biodiversità, si terrà il festival “Canzoni per il Creato”.

“Prayer for Our Common Home”, composta da Linda Chase. Voce: Nedelka Prescod; piano: Anna Unch Pyon.

Linda Chase è docente al Berklee College of Music e al New England Conservatory di Boston. Spera che il suo oratorio ispirato alla Laudato Si’ possa essere “un invito al dialogo”.

L’artista afferma che “la musica può aprire il cuore e invitare alla conversazione”. Mentre la teoria e la tecnica musicale sono essenziali, per un compositore gran parte dell’arte sta nell’ “essere semplicemente immersi in maniera profonda nel lavoro e ascoltare dove la musica vuole andare, permetterle di arrivarci, senza costringerla a cambiare direzione. “

Oltre alla sua passione per la musica, Linda ha sempre amato la vita all’aria aperta. Da bambina andava in campeggio con la sua famiglia in montagna, e da grande si arrampicava sulle rocce. Oggi fa parte di un gruppo di musicisti che si definiscono ‘compositori di musiche paesaggistiche’, il cui lavoro si ispira a luoghi o specie particolari.

“The Joy of Our Hope”, composta da Linda Chase. Piano e  voce: Sarah Brindell.

Leggi l’intervista completa a Linda Chase sul National Catholic Reporter.