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di Mariel Caldas

Durante la Settimana Laudato Si, lo Spirito Santo ha unito centinaia di migliaia di cattolici in preghiera, nell’apprendimento e nella celebrazione del quinto anniversario dell’enciclica di Papa Francesco sul cambiamento climatico e l’ecologia.  I cattolici si sono uniti anche in maniera creativa.

Dozzine di fedeli hanno usato le proprie capacità artistiche per celebrare l’appena trascorsa Settimana Laudato Si’. Qualcuno ha dipinto rocce, altri hanno scritto poesie e preghiere.

Le rocce Laudato Si’

Il cuore di Dio nel Mondo di Sr. Naiyang Ancilla di Papua, New Guinea

Le rocce Laudato Si’

Il cuore di Dio nel Mondo di Sr. Naiyang Ancilla di Papua, New Guinea

Il musicista statunitense Curtis Stephan ha cantato il potere trasformativo della Laudato Si’.

Il brano “Tend the Ground” di Stephan fa parte dell’album “Our common home”, che si è  ispirato alla Laudato Si’ e contiene canzoni sulla cura del creato e dei più vulnerabili tra noi.

Abbiamo parlato con Stephan di come la Laudato Si’ lo abbia ispirato, di sua madre 87enne che ancora si prende cura del giardino e di come il suo pastore gli ricordi di occuparsi quotidianamente del creato.

Curtis Stephan

GCCM: Puoi spiegarci brevemente come è nata questa canzone?

Stephan: Il mio collega Bob Hurd mi aveva invitato a far parte di un gruppo di compositori chiamati a scrivere musica liturgica ispirata alla Laudato Si’. Essendo stato così ispirato dall’ Evangelii Gaudium, è stato un onore per me essere stato invitato.

D: Qual è stato il tuo scopo / obiettivo nella composizione del brano?

R: Ogni volta che decidiamo di scrivere musica per la liturgia, aspiriamo a scrivere qualcosa di vero, che la Chiesa possa sia cantare che pregare. Ho cercato di catturare l’essenza della parabola del seminatore e del seme in quanto, in carità, (noi) dobbiamo generosamente tendere ai bisogni del nostro prossimo in modo che il Vangelo possa crescere.

Non dobbiamo essere avari nel condividere quell’amore! Il nostro Dio è un Dio di abbondanza, e dobbiamo condividere e prenderci cura gli uni degli altri, come Lui si è preso cura di noi!

D: Cosa ha significato per te la Laudato Si’ quando è stata pubblicata, e cosa significa per te oggi?

R: I miei genitori erano contadini poveri in gioventù e anche ora a 87 anni, mia madre pianta pomodori e cetrioli nel suo giardino per nutrirci. Per quanto tecnologicamente avanzati  possiamo essere, abbiamo ancora così tanto da imparare dal processo di semina nella terra e l’aiuto paziente alla crescita.

Come ministro della musica a tempo pieno nella Chiesa cattolica per 23 anni, mi sento più connesso che mai con Gesù  giardiniere, tendendo  pazientemente la mano a coloro che incrocio sulla mia strada e, allo stesso tempo, lasciandomi potare per dare frutti.

D: Come provi a dare vita alla Laudato Si’ nella tua vita?

R: La Laudato Si’ mi ha reso più consapevole di come il prendersi cura della Terra influenzi gli altri, specialmente i più poveri tra noi. Dobbiamo gestire questo dono in modo da renderlo migliore per coloro che verranno dopo.

Mentre possa sembrare travolgente l’impatto sui livelli di inquinamento su scala globale, il mio pastore 74enne mi ricorda che dobbiamo concentrarci su ogni piccola azione che POSSIAMO compiere mentre percorriamo quotidianamente i terreni della parrocchia, ad esempio,raccogliere umilmente i rifiuti.

Nessuno è superiore! Se tutti facciamo la nostra parte per prenderci cura del mondo Immediatamente intorno a noi con un cuore umile e generoso, il nostro mondo sarà un posto migliore!